Monti del Matese

Nel 1925-26 il CSR esplora la Grotta del Lete  presso il comune di Letino in Matese (Caserta), mentre nell’agosto 1955 realizza un campo speleologico in Matese (14-24 agosto) durante il quale avvengono le prime esplorazioni del Pozzo della neve, del Pozzo del Bue (il futuro Abisso Cul di Bove della fine degli anni Ottanta), del Pozzo dell’Arcichiaro e soprattutto della risorgenza di Capoquirino (sino a 750 m di sviluppo). È la figura dello speleologo Guy Van den Steen a promuovere le esplorazioni nella risorgenza, con lo svuotamento dei primi sifoni  con la tecnica a caduta o con l’uso di una pompa a mano. Le esplorazioni a Capo Quirino vengono continuate nel campo estivo del 1957.  Nel 1963  i soci del CSR riprendono, con la scoperta delle gallerie fossili, l’esplorazione dello spettacolare inghiottitoio del Lete. La campagna esplorativa si protrae nei mesi successivi, per terminare a febbraio del ‘64.  Nel 1967  vengono esplorate la Grotta di Colle Castello, presso Letino e il Pozzo Cusano.

Anni Ottanta. Nell’estate 1981 alcuni soci del CSR e dell’ASR riprendono insieme a frequentare Pozzo della Neve, il cui sviluppo negli anni seguenti al ’55 era stato incrementato dal contributo dello Speleo Club Roma e dell’ASR. Raggiunto un sifone a –693 m, viene realizzato un campo intergruppi e superato il sifone da Matteo Diana, speleo-sub del GS CAI Roma, con esplorazioni sino a  –780 m.  Nello stesso anno il CSR inizia a esplorare la risorgenza Janara, che negli anni successivi   (1982, 1987) viene estesa a un chilometro di sviluppo.
Nel 1982 il CSR esplora l’inghiottitoio di Campo Braca, un sistema importante ed esteso che ha la sua risorgenza a livello del Lago del Matese. Nello stesso anno a Pozzo della Neve (PdN) viene scoperto un bypass del sifone a – 693 m. e organizzato un campo interno a – 560 m. Le esplorazioni si arrestano a – 855 metri, di fronte alla  strettoia “del casco”; è il risultato di un impegno  di tutta la speleologia romana:  GS CAI Roma,  SCR, ASR e CSR . Nel 1983 un campo intergruppi permette l’esplorazione dei rami “dei sifoni” e “delle foglie”. Nel 1984  il CSR esplora a PdN il “Ramo dei Babà”, con la scoperta e apertura di un nuovo ingresso al sistema.

Rami del Babà, Pozzo della Neve
Rami del Babà, Pozzo della Neve

Nella grotta di Campo Braca il CSR scopre nel 1985  le gallerie denominate “Sindrome di Peter Pan”, che portano la grotta ad uno sviluppo di oltre tre chilometri, e nel periodo 1986-88 le Condotte infinite e i rami a monte.

Traverso nell'inghiottitoio di Campo Braca
Traverso nell’inghiottitoio di Campo Braca

Nel 1987 il CSR organizza un campo interno a Pozzo della Neve, con la partecipazione di numerosi speleologi anche di altri gruppi, compresi gli amici speleologi polacchi di Dabrowa Gornicza; in tale occasione viene superata la selettiva strettoia terminale aprendo la possibilità di nuove promettenti esplorazioni. L’anno seguente, 1988, il CSR organizza un altro campo CSR insieme agli speleologi di Dabrowa Gornicza con lo scopo di allargare la strettoia finale; l’obiettivo viene raggiunto, ma con la chiusura del sifone per l’arrivo delle piogge, l’esplorazione viene rimandata all’anno successivo. Non tutti, però, hanno voglia di aspettare: un gruppo di speleologi, che daranno vita agli Speleologi Romani, superando il sifone con le bombole, raggiungono il nuovo fondo a meno 1050 m.
Nel 1989 il CSR svuota il sifone Van den Steen della risorgenza di Capo Quirino, ed effettua la risalita “Mezzanotte con zio Tibia”, esplora Pozzo Arcichiaro, e  l’Abisso Cul di Bove, per 900 metri di profondità e circa 4 chilometri di sviluppo.

Abisso Cul di Bove

Nel luglio del 1989, nell’ambito di una campagna del CSR nella risorgenza di Capo Quirino, in seguito ad una ricognizione a fini topografici, viene scoperta  la prosecuzione di Pozzo Cul di Bove. Passata una serie di strettoie, si entra  in una grande galleria.

Abisso Cul di Bove, Galleria dell’arte drammatica

Inizia un’appassionante competizione che vede alternarsi nell’esplorazione da una parte il CSR, con la collaborazione di speleologi  piemontesi, toscani, veneti e friulani e  dall’altra gli Speleologi Romani, sostenuti  dal Gruppo Speleologico Matese e da alcuni elementi del GS CAI Napoli. L’intervento, previsto anche per quell’anno, degli speleologi polacchi permette  nell’ottobre 1989 al CSR e agli amici dello Speleoklub Dabrowa Gornicza di raggiungere il fondo, un lago-sifone a  novecento metri di profondità in una grotta di quasi quattro chilometri di sviluppo.

Abisso Cul di Bove – Sezione

 Nel campo estivo del 1990 sono esplorate  nuove importanti diramazioni all’interno della Risorgenza di Capo Quirino, a seguito del superamento della storica strettoia terminale e nel Pozzo Arcichiaro vengono condotte esplorazioni, che proseguono nel 1992 e 1994.

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