Gianfranco Trovato (1943-2017)

gianfrancocsr_3Nato il 23 ottobre 1943, grande alpinista e speleologo degli anni ‘70, Gianfranco Trovato (Patè) entra nel Circolo Speleologico Romano nei primi anni Sessanta, insieme a Francesco Pedone, Valerio Sbordoni, Nicola Di Domenico, Carlo Piacentini, Andrea Todisco, Pietro Ortensi, Sandro Manili, Massimo Di Rao, Cesare Moretti e Alessandro Fiorentini. Con la compagna Gemma Gresele inizia nel CSR un’intensa attività esplorativa e di ricognizione delle aree carsiche del Lazio e dell’Abruzzo e Molise.

Curatore attivo del Catasto delle grotte del Lazio negli anni ’60 e ’70, lo ricordiamo qui in alcune tra le più significative esplorazioni: Inghiottitoio di Camposecco 1965, Pozzo del faggeto 1966, Supino 1968, Monte Caccume 1969, Grava dei Gentili primi anni Settanta, Fonte Grotta 1973, Creta 1973, Portogallo 1975, Beatrice Cenci 1975.

Lo ricordiamo anche per i suoi interessi antropologici, e per il libro Culti ipogei: divinità, culti, riti, religioni e magia nelle cavità dell’Italia centrale, un numero monografico del Notiziario del CSR. Ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici per il Lazio  e coordinatore del gruppo di lavoro beni culturali dell’Associazione culturale Amici del Museo di Poggio Mirteto,  aveva scritto anche numerosi libri sulla storia del territorio in cui viveva da tempo con Cristina Flores d’Arcais:

  • I nomi dei monti e il loro significato: i nomi dei principali monti d’Italia d’Europa e del mondo con la loro etimologia
  • Passeggiate sabine
  • Poggio Mirteto: conoscere un angolo di Sabina
  • Antichi mulini : alla ricerca delle antiche mole della Sabina tiberina
  • La Chiesa e gli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria a Roccantica: un patrimonio in pericolo
  • All’origine dei miti e delle fiabe: un’analisi critica su miti e fiabe ricercandone le possibili matrici storiche
  • Insoliti monumenti sabini: escursioni tra i monumenti sabini meno noti

 Al di là dei notevoli meriti e risultati, Gianfranco era un amico, una grande guida e un maestro di speleologia per la generazione che entrava ventenne al CSR negli anni Settanta. L’ha formata con l’insegnamento della sfida esplorativa, della prudenza, dell’allenamento in parete, trasmettendo la passione per il metodo del lavoro topografico e per il rilevamento dei dati di temperatura nelle cavità.

Pubblicazioni di Gianfranco Trovato nella Biblioteca del CSR

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