Nel luglio del 1989, nell’ambito di una campagna del CSR nella risorgenza di Capo Quirino, in seguito ad una ricognizione a fini topografici, viene scoperta la prosecuzione di Pozzo Cul di Bove. Passata una serie di strettoie, si entra in una grande galleria.
Inizia un’appassionante competizione che vede alternarsi nell’esplorazione da una parte il CSR, con la collaborazione di speleologi piemontesi, toscani, veneti e friulani e dall’altra gli Speleologi Romani, sostenuti dal Gruppo Speleologico Matese e da alcuni elementi del GS CAI Napoli. L’intervento, previsto anche per quell’anno, degli speleologi polacchi permette nell’ottobre 1989 al CSR e agli amici dello Speleoklub Dabrowa Gornicza di raggiungere il fondo, un lago-sifone a novecento metri di profondità in una grotta di quasi quattro chilometri di sviluppo.